MANUELA MENINI
Quando si parla di shopping, si pensa probabilmente al mondo della moda, ad abiti, beauty ed accessori. Si considera forse meno quello dell’interior.
La casa però, così come un vestito, dovrebbe parlare di noi e farci sentire bene, perchè è il nostro piccolo mondo. Inoltre le decisioni in merito, che siano le scelte degli arredi, dei colori o dei complementi, non dovrebbero procurare ansia o preoccupazione, bensì gioia e divertimento.
Per questo non dovrebbe essere per pochi la possibilità di chiedere aiuto e consiglio ad un occhio esterno e più competente, quando ci si sente in alto mare.
Quando si fa da soli, sono molte le sensazioni spiacevoli che si possono provare: non si è soddisfatti del risultato ottenuto, si sente che manchi qualcosa, non si riesce ad inquadrare ciò che si vuole o ciò che è più adatto, non si ha idea di dove trovare l’oggetto dei desideri, si ha paura di impiegare male tempo e denaro. In tutti questi casi la consulenza personalizzata con un home personal shopper può fare la differenza.
Tornando al parallelismo con la moda, l’home personal shopper non è lo stilista che progetta l’abito, nè il sarto che lo confeziona, nè un venditore vincolato ai prodotti del proprio showroom: è lo stylist che ti aiuta nella definizione dei tuoi bisogni e nella scelta di ciò che più rappresenta te stesso e solo te stesso.
Per questo credo siano indispensabili, oltre alle conoscenze più tecniche e trasversali, capacità di ascolto ed empatia per avvicinarsi al cliente e comprenderlo pienamente, accompagnarlo nella definizione del suo stile e nella ricerca della soluzione migliore in qualsiasi scala, dal singolo oggetto all’arredo di un’intera stanza o abitazione.
L’home personal shopper è una guida utile ad orientarsi tra le infine possibilità che il mondo dell’interior e quello del product offrono, acquistando meglio (spesso meno) e guadagnando in tempo e piacere. Ed è un valido supporto nell’evitare il rischio della standardizzazione nel quale le nostre case spesso possono incorrere: davvero vogliamo avere tutti lo stesso tavolino di bassa qualità che durerà solo pochi anni?